Festa Patronale di Sant'Antonio
A Santa Croce di Magliano, la festa di Sant'Antonio da Padova, santo patrono del nostro paese, si celebra il tredici di giugno, ma già nei giorni precedenti ci sono numerosi preparativi.
Nella Chiesa Madre di Sant'Antonio, durante la messa pomeridiana dell'ultima domenica di maggio, si effettua l'esposizione della statua del santo, che viene tolta dal suo posto abituale e viene posta, adornata, accanto all'altare.
Sono molti i rituali che, nei tredici giorni antecedenti alla festa ("la tredicina"), testimoniano la forte partecipazione santacrocese al culto del santo;
c'è la quotidiana celebrazione della messa pomeridiana nella Chiesa Madre e ci sono i tre spari di fuochi d'artificio, in tre momenti della giornata (mattina, mezzogiorno e sera).
Molte donne, specialmente quelle in attesa di un figlio (secondo la tradizione Sant' Antonio è protettore, tra le altre cose, delle partorienti) vestono dell'abito votivo, il saio marrone tenuto dal cordone bianco.
Nei vari quartieri si preparano piccole pagnotte di pane che poi si distribuiscono di casa in casa (in questo periodo illuminate con caratteristiche lucerne votive, di varie forme e grandezza).
La caratteristica fondamentale che si lega alla festa di Sant' Antonio è l'allestimento dei carri. Nei giorni della "tredicina" molti bambini e ragazzi vanno in giro a fare la questua, con carretti di diversa grandezza e di varie strutture; si possono ammirare quelli a due o a quattro ruote, carrettini di legno o telai di carrozzine, tutti adornati da coperte e panni, fiori freschi o di carta, nastri e fiocchi variopinti, cartoncini colorati, bandiere e immaginette del santo.
E' solo un anticipo di quella che sarà la sfilata dei carri grandi, trainati da due buoi, nel giorno che precede la festa, quando, davanti alla Chiesa Madre, ci sarà la Benedizione.
Elemento peculiare del carro è l'intelaiatura ad arco, rivestita ed addobbata, all'interno della quale si trovano i suonatori e i cantori della "carregna", un canto popolare santacrocese dedicato a Sant'Antonio. Davanti alla struttura trovano posto un'immagine e una statuina del santo e poi tante cibarie come cacicavalli, aglio e pagnotte di pane.
Dopo la benedizione, carri e carretti continuano la richiesta di offerte, iniziate gia nei giorni precedenti anche per le contrade di campagna, dove i padroni delle masserie hanno donato, oltre al denaro contante, anche pollame, animali da cortile, formaggi, vino, salsa.
La mattina del tredici c'è la processione con il seguente ordine: i carri, lo stendardo, la banda, il clero con il sindaco, la statua del santo e i fedeli. Lo stendardo è una struttura di legno a forma di doppia croce alta circa cinque metri, tutta rivestita con nastri, e sostenuta in modo particolare: un uomo regge in equilibrio l'asta, ai lati due persone tengono in tensione ognuna una corda legata alla sommità della croce, dietro una donna reca un lungo bastone utilizzato come sostegno nelle fasi di avvio-fermata.
Durante il tragitto la processione interrompe la marcia per permettere le accensioni di spari e mortaretti pirotecnici.
Nel pomeriggio c'è la vendita all'asta degli animali, dei cibi e degli oggetti ricavati dalla questua. Il banditore, dall'alto di un carro, incita la gente, accorsa come sempre numerosa, ad acquistare i prodotti a suon di rilanci; l'incasso finale è importante per la riuscita della festa.
In serata uno spettacolo musicale in Piazza Crapsi allieta la popolazione e le tante persone accorse in massa dai paesi limitrofi. I fuochi pirotecnici chiudono una splendida giornata di festa radicata profondamente nella cultura popolare locale.
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